La pandemia ci ha aiutato ad apprezzare i videogiochi

La pandemia ci ha aiutato ad apprezzare i videogiochi

La pandemia ci ha fatto apprezzare videogiochi :: Cristina Giotto

VIDEOGIOCHI PANDEMIA – Se dovessimo indicare un settore tecnologico in cui si compiono passi da gigante e traina tantissimi altri ambiti, sarebbe sicuramente quello dei videogiochi. I dispositivi creati migliorano di giorno in giorno, troviamo le migliori grafiche in assoluto, il mercato è uno dei più ampi e promettenti. In Italia, però, la tendenza a porre fiducia nei videogiochi non era la stessa, almeno prima della pandemia mondiale. Infatti, le statistiche dimostrano che finalmente possiamo sperare nel riconoscimento del gaming in Italia.

Le statistiche durante la pandemia

Le statistiche mostrano risultati diversi, sia in termini economici che in termini di persone raggiunte con i videogames. Per esempio, nello scorso anno sono circolati più di 2 miliardi di euro nel mercato videoludico, solo in Italia. D’altro canto, le persone raggiunte sono in lieve calo rispetto ai 17 milioni del 2019.

Il vero cambiamento, tuttavia, riguarda quanto tempo abbiano passato ai videogiochi. La media dell’anno precedente era di 8 ore settimanali: adesso abbiamo un aumento significativo a 8 ore e mezzo. Il messaggio di questa statistica risiede nel coinvolgimento che conferisce ai giocatori, il quale sta crescendo a livelli mai visti in Italia. Questa è la chance concreta per lanciare una volta per tutte i videogiochi, stavolta grazie alla pandemia.

I videogiochi: la chance per molti, da start-up a concorsi

Ormai il concetto si sta facendo chiaro: i videogiochi si stanno ritagliando un nuovo posto, più stabile e migliore di prima. Questa è la possibilità per convincere la maggioranza che il settore videoludico non appartiene solamente ai nerd, ma è in grado di connettere chiunque. Un settore che ormai sta fuoriuscendo completamente dai suoi recinti, sia per migliorare, sia per trasmettere chiaramente cosa significano i videogiochi.

L’altro aspetto altrettanto fondamentale è l’aumento delle iniziative per lo sviluppo del settore all’interno del Belpaese. L’italia, prima della pandemia, era un paese in cui esisteva quasi unicamente una domanda per il settore, ma scarsissima produzione e offerta. Secondo Giulia Sperandeo, Unity Developer per Advepa Communication, “Adesso stanno nascendo moltissime nuove aziende dedicate ai videogames e alla c.g.i. (Computer-generated imagery). In questo modo molti sviluppatori potranno rimanere in Italia.”

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Ated è vicino a tutte le figure del territorio

Il progetto di Women4digital non è l’unico che ated sta mettendo in campo per aiutare la comunità nel territorio del Canton Ticino. Infatti, in occasione del 50° compleanno ha dato vita a “ated virtual network”, un prodotto di ultimissima generazione, che diventerà un’expo virtuale.

«Darà la possibilità alle aziende che lo vorranno di avere la loro postazione, il loro showroom, il loro piccolo market place. Oltre a ciò ci saranno delle aree incontro, un’arena eventi interattiva, una sala cinema On demand. Per fare tutto ciò, io stessa sto imparando un nuovo mestiere, usando quella tecnologia che molti dicono essere del futuro, ma che in realtà è già qui, e questo anche come dimostrazione del fatto che abbiamo già tantissimi strumenti per poter fare la differenza, basta saperli usare» spiega Giotto.

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