Attenzione alle frodi e ai furti d’identità online

Attenzione alle frodi e ai furti d’identità online

FRODI E FURTI D’IDENTITÀ – Sono sempre più le ore che passiamo davanti al nostro telefonino ed è in crescita il numero di informazioni sensibili che gli affidiamo. Note, appuntamenti, dati bancari, iban, codici di sblocco, sono salvati sul nostro smartphone. L’idea è quella giusta ma si deve stare molto attenti. In giro ci sono esperti del settore malintenzionati capaci di estrapolare intenzionalmente i nostri dati anche in seguito ad un autorizzazione che arriva direttamente da noi. Ci possiamo però salvaguardare da questo fenomeno diventandone consapevoli e imparando a riconoscere la differenza tra ciò che è corretto e ciò che è sbagliato. Cristina Giotto ci introduce delle prime linee guida sul come individuare frodi e furti d’identità, evitando così gravi ripercussioni.

Il fenomeno delle frodi e dei furti d’identità

Le frodi creditizie che avvengono tramite furto di identità sono un fenomeno di forte crescita purtroppo. La legge cerca di tutelare i cittadini con gli articoli 494 e 640 del Codice Penale. Nonostante il rischio di reclusione da 1 a 6 anni più il risarcimento e le multe, il numero di queste azioni criminali sono fin troppo alti.

Uno studio dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit riporta che in Italia, solo nel 2020, sono stati denunciati 21.800 casi per un totale di circa 125 milioni di Euro. Un confronto con i dati del 2019 evidenzia come ci sia stato un calo nei casi del 32,4% probabilmente dovuto alle condizioni della pandemia,  lo stesso non vale per gli importi. La ricerca riporta infatti un incremento del 21,8% per l’importo medio delle cifre in oggetto alle frodi da furto d’identità.

Il fenomeno delle frodi e dei furti d’identità

Il modo più classico con cui inizia la frode è un messaggio che recita: “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”. Il metodo è molto arguto, poiché l’utilizzo di codici per ripristinare o dare inizio all’utilizzo di applicazioni è usuale nel mondo digitale. Ma l’operatore autorizzato e proprietario dell’applicazione non utilizza questi metodi di richiesta. Infatti, per quanto riguarda whatsapp ad esempio, ci invierà un sms con il codice da fornire e saremo direttamente noi a riportare nell’apposito campo. Nessuna terza parte lo deve fare al posto nostro. La cosa giusta da fare quindi nel caso ci arrivi un messaggio del gnere è non rispondere. Cristina Giotto, Direttore di ated-ICT Ticino e vice Presidente di Clusis, va ancora più in dettaglio nel meccanismo della frode.

“Il codice inviato consente ai cybercriminali di completare la procedura, di impadronirsi dell’account WhatsApp e della rubrica telefonica, e di sfruttare questi dati per compiere ulteriori frodi utilizzando il vostro numero di telefono, ai danni dei vostri contatti. Se siete caduti nella frode è necessario segnalarlo al Centro nazionale per la cybersicurezza. La prevenzione riveste un’estrema importanza e la popolazione ha la possibilità di informarsi consultando i siti della Polizia, del gruppo cantonale Cyber Sicuro e della Prevenzione svizzera della criminalità-PSC.”

Per saperne di più su come difendersi dalle frodi e furti d’identità, clicca qui.

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